Seminario di
Costellazioni Familiari “I nostri
amori”
Data: sabato 11/7
pomeriggio e domenica 12/7/2015
SENZA RADICI NON SI
VOLA
Mediatore:
dott. Stefano Saviotti Accompagnatrice: dott.ssa Diana Marchesi
Data: sabato 11/7 pomeriggio e domenica
12/7/2015
Luogo:
agriturismo Pianconvento Bagno di Romagna (FC). Costo del soggiorno: € 65
comprensivi di pensione completa, break e utilizzo della palestra
Costo del seminario: € 80.00 (corsisti di Qi
Gong € 50.00, coppie € 120.00, bambini e adolescenti gratis), più tessera
associativa RuYi € 15.00
Informazioni ed iscrizioni: mail:
info@ruyi.it, sito: www.ruyi.it tel. 051553210
Agriturismo
Pianconvento: mail: franca@pianconvento.it sito: www.pianconvento.it tel:
3386988001 Franca
Erboristeria La Casa della Natura: mail:
jitkar25@gmail.com tel. 3296914551.
Al nostro sentimento d’amore, fanno da guida cinque amori, ognuno con la
propria forza e con la propria cecità, a partire dai quali viviamo anche tutti gli
altri: l’amore per i genitori, l’amore per i fratelli, l’amore per il partner,
l’amore per i figli e l’amore per gli amici. A questi, che si rivolgono a
persone, si aggiunge un sesto tipo d’amore, un amore impersonale: l’amore per
il clan, per l’etnia, per la patria, per un’idea, per un dio. Il primo amore di tutti gli umani è,
qualunque cosa sia successa, quello per
i genitori. L’amore per coloro i quali ci hanno dato la vita è il passaggio
attraverso cui impariamo ad amare. Questo amore dovrebbe evolvere con il
crescere dell’età, anche se non sempre succede. Tutti siamo figli, la fedeltà è
il nostro primo sentimento, che lo sentiamo o no. Abbiamo solo la scelta di
continuare a essere figli bambini o diventare figli adulti. Il secondo amore è per i fratelli. Questo
amore è fondato sulla difficile arte della giustizia, sull’equa distribuzione
delle risorse e delle fatiche di cui è portatore il sistema d’origine. Ci sono
i fratelli maggiori, quelli che c’erano già quando siamo arrivati noi, e i fratelli
minori, quelli che sono venuti dopo. Essere fratelli significa anche spartirsi
l’eredità dei genitori, i beni e i pesi. I fratelli dovrebbero essere grati gli
uni verso gli altri per la possibilità di dividersi l’eredità: quelli più in
difficoltà sono quelli che portano il peso maggiore, quelli più fortunati non
possono sottrarsi al dovere di essere d’aiuto. I genitori, con ci di cui sono portatori, e i fratelli costituiscono
il nucleo fondamentale del sistema d’origine. Tutti gli altri amori sono successivi
e sono improntati da questi. Ci sono persone che non vivono altri amori che
questi. Ci sono persone che vivono altri amori solo in funzione di questi.
Sentire tutta la forza di questi legami è il primo passo inevitabile per dare
un senso al nostro sentimento d’amore, sia che rimanga all’interno del nostro
sistema d’origine, sia che dia vita ad un sistema nuovo. L’amore per il partner è il tipo d’amore
che crea, tramite l’intimità sessuale, la consanguineità. Per il coraggio che
comporta, come grandezza dovrebbe essere il primo, ma biologicamente viene dopo
i precedenti e quindi ha l’onere di rispettarli. L’amore di un uomo e di una
donna, per quanto così frequente, ha qualcosa di miracoloso. Due esseri così
diversi che ogni giorno accettano di mettere da parte qualcosa di sé per fare
spazio all’altro o, viceversa, di mostrarlo, scoprendosi davanti all’altro… Chi
osa questo e, così facendo, si rende disponibile a creare la vita ha un merito
speciale su questa terra. L’amore per
i figli è l’unico amore monodirezionale: i genitori danno e i figli ricevono.
Si chiacchiera molto di “genitorialità”, ma la pratica delle costellazioni
conferma che la quasi totalità di questo amore si esercita con la generazione.
L’accudimento è senza dubbio un dovere obbligatorio, ma le sue carenze non
riescono a oscurare la grandezza della generazione. Molte scuole di psicologia
criticano con troppa facilità il compito dei genitori e, così facendo, non
aiutano i figli a crescere. Se così non fosse, se i genitori accettassero con
le critiche l’inversione dei ruoli biologici, come starebbero i figli? Non si
sentirebbero forse più importanti, ma, in fondo, orfani? L’amore per gli amici pu essere molto intenso, ma generalmente cede il
passo di fronte agli altri amori. A meno che il cameratismo non sia messo al
servizio di uno di essi: a volte si amano gli amici per non tradire i genitori.
Altre volte, in guerra o durante incidenti e catastrofi naturali, si condivide
la sopravvivenza stessa con i compagni di sventura e questo è sufficiente a
creare un legame che occorre onorare.
C’è un altro tipo d’amore al di fuori della famiglia. Alcuni pensano che
l’amore per la propria gente, clan, partito o classe sociale, l’amore per la
patria, per la religione, per Dio possa essere il più elevato. Gli amori
impersonali sono molto coinvolgenti e possono raggiungere una grande
profondità, ma corrono il rischio di essere riservati a una parte soltanto
della comune umanità. Anch’essi hanno quindi un grave limite: tendono a
misconoscere gli ordini basilari della vita, spingendo chi li vive a essere
inumano.
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